Mercoledì 15 aprile 2009 alle ore 17 nell’auditorium del Museo Revoltella
presentazione del volume
SIMBOLISMO ITALIANO FRA ARTE E CRITICA
Mario de Maria e Angelo Conti
di Anna Mazzanti
Edizioni Le Lettere
INTERVENTI
Flavio Fergonzi, Giovanna Ginex, Anna Mazzanti
Questo libro ripercorre vicende ed esperienze del Simbolismo italiano che, pur ancorato al verosimile e a procedure pittoriche meticolose, e frammentato in singole esperienze individuali, dimostra di risentire ampiamente dell’idealismo filosofico ed estetico, del quale Angelo Conti (1860-1930) è forse il principale divulgatore. Per molti artisti, in special modo per il bolognese Mario de Maria (1852-1924), egli fu tramite di conoscenza dei teorici francesi e anglosassoni: Aurier, Gautier, Guyou, Taine, Pater, Carlyle.Un ventennio di grande amicizia, fra 1881 e 1900, legò il critique militant, filosofo dell’estetica, all’isolato de Maria, satanico e “lunatico” come lo appellava d’Annunzio; amicizia fatta di similitudini, di vite e attività che scorrono parallele e intrecciate fra Roma, Firenze e Venezia. Questo legame stringente ha guidato le ricerche fra fatti e idee: così entrano in gioco personaggi primari come Adolfo Venturi e Benedetto Croce, come Vittore Grubicy che con de Maria formula un concetto avanzato e inedito di “arte impersonale”, la ricostruzione di un corpus pittorico e dei suoi significati, come i fondamenti critici ed estetici dell’ambiente idealista precrociano nell’Italia di transizione fra XIX e XX secolo.
nella foto: M. de Maria, Chiesa e campo dei giustiziati in val d’Inferno, 1907 (Museo Revoltella)