Il percorso della galleria d’arte moderna inizia a livello del terzo piano di Palazzo Brunner, a cui si accede dall’ultima sala del secondo piano di Palazzo Revoltella.
L’itinerario moderno prende avvio dalla saletta dedicata ad uno dei protagonisti dell’arte triestina, Eugenio Scomparini, maestro indiscusso della generazione di artisti triestini nati nella seconda metà dell’Ottocento, del quale si vedono qui esposti ritratti femminili e bozzetti per decorazioni d’interni, di cui fu magistrale autore a Trieste, sulla scia della scuola settecentesca veneziana.
Proseguendo verso gli ambienti che si affacciano sull’atrio d’ingresso, si trova esposta una sezione interamente dedicata all’artista Marcello Mascherini, di cui il Museo possiede una quindicina di sculture di grande valore, che sono in grado di raccontare le diverse fasi creative di uno dei protagonisti della scena artistica italiana della prima metà del Novecento. Tra le opere più significative dell’intera raccolta lo straordinario Risveglio di Primavera del 1954, che evidenzia le novità espressive della sua scultura, essenziale e geometrica.
Negli ambienti laterali, invece, nella ricostruzione simulata dell’atelier di uno scultore, si trovano esposte quasi tutte le opere di Ruggero Rovan che, dopo la morte dello scultore triestino (1965), furono depositate al Museo Revoltella, assieme al consistente archivio. L’esposizione permette di ricostruire l’intera attività dell’artista, dai primi lavori realizzati alla fine dell’Ottocento fino agli ultimi conclusi nel secondo dopoguerra. Sono inoltre esposti una selezione di disegni preparatori e alcuni documenti tutti provenienti dall’archivio dell’artista.
Proseguendo la visita si incontra una sezione dedicata alla scultura in ‘miniatura’ del Museo Revoltella, che conta una quindicina di pezzi, tutti qui esposti. Realizzati da artisti locali e nazionali, tra gli anni Trenta e i primi anni Settanta, documentano il passaggio stilistico che, dalle interpretazioni in chiave arcaizzante di Marcello Mascherini giunge agli esiti pressoché astrattisti del siciliano Carmelo Cappello e del friulano Nino Franchina. Unica eccezione tra le sculture qui visibili, perché ascrivibile al 1913-1914 circa, è la radiosa ed enigmatica figura dell’Adolescente dello scultore Napoleone Martinuzzi, stilisticamente distante dalle altre per un evidente gusto secessionista.
Oltre ai bronzetti, la sala raccoglie un ulteriore nucleo di interessanti opere di Marcello Mascherini, tra le quali si segnalano il vigoroso Autoritratto del 1932 ca. e la maestosa scultura a figura intera intitolata Eva del 1939.
Conclude il percorso di questa sala uno dei dipinti più importanti della collezione ottocentesca, La preghiera di Maometto di Domenico Morelli (1887), che il museo commissionò direttamente all’artista napoletano.